Erasmus di sangue
Erasmus di sangue
Il romanzo si apre con un tuffo nel passato da parte di Carolina che con la mente ritorna ad un evento drammatico che le ha sconvolto la vita. Siamo nel 2004 e Carolina insieme ai suoi amici Sasha, Alvaro, Estefan e José inizierà l'Erasmus a Roma. Carolina è entusiasta all'idea di questa nuova avventura e spera di potersi lasciare il passato alle spalle. Un passato fatto di eccessi, trasgressioni, ossessioni. Ma il passato torna sempre e ti presenta il conto. Tra sparizioni, omicidi, incontri misteriosi Carolina e i suoi amici si ritroveranno in una spirale di odio e vendetta. Che cosa succederà? Chi si nasconderà dietro le terribili sparizioni? Perché il passato la perseguita?
Iniziamo dalla copertina che trovo molto bella a partire dai colori scelti: eleganti e di impatto. Nella copertina si vede Roma, il luogo nel quale saranno ambientate le vicende narrate.
La narrazione è fluida, ricca di dettagli, di messaggi d interpretare e soprattutto di emozioni. Ognuno dei protagonisti si racconta, non c'è un solo POV ma diversi e questa è una cosa che ho apprezzato molto. Conoscere i diversi punti di vista dei vari protagonisti mi ha permesso di entrare in empatia con loro e di comprenderne gli aspetti più nascosti.
La trama è ben strutturata, poco alla volta tutti i nodi vengono al pettine anche se gli interrogativi saranno molti una volta giunti al capitolo finale. Non tutte le verità verranno svelate e molte cose non torneranno mentre altre appariranno chiare nella mente del lettore.
Parlando dei personaggi li ho apprezzati tutti ad eccezione di Sasha. Ognuno dei personaggi ha un passato di cui dimenticarsi e un motivo che lo ha spinto a quella vita di eccessi e perversione. Estefan e la vita perfetta nella quale era intrappolato, Josè impulsivo e ferito dal divorzio dei suoi genitori, Alvaro e il passato di violenze, è stato quello che mi ha colpito di più, quello riflessivo e coraggioso allo stesso tempo. Sasha invece è una delle protagoniste che ho meno apprezzato dall'inizio alla fine, il suo passato è misterioso e mi piacerebbe conoscere più dettagli nel secondo volume. Carolina invece è la classica ragazza che abbandona la retta via per seguirne una fatta di eccessi.
Ognuno di questi personaggi sarà spinto verso una vita fatta di eccessi, è difficile capire che cosa li spinga in questa direzione. Li ho apprezzati ma non condivido il loro modo di vivere e le scelte che faranno.
La loro è un'amicizia complicata, pericolosa, viscerale. Ognuno dei protagonisti sa che ciò che fanno è sbagliato, che dovrebbero allontanarsi e invece sono attratti da ciò che è estremo. All'inizio sembra essere Sasha ciò che li tiene uniti, poi Carolina invece nel corso della storia mi sono resa conto che tutti sono una calamita per tutti. Il loro è una rapporto malato, perverso e come tale non porta a nulla di buono, lo sanno, eppure non si allontanano anzi si avvicinano sempre di più. Sono dipendenti l'uno dall'altro.
Vorrei parlarvi del rapporto tra Sasha e Carolina, estremo, folle. Lo spin-off ci parla di un'amicizia pericolosa e lo è. Eppure leggendo il libro ho sempre avuto la sensazione che Sasha non fosse del tutto sincera con Carolina, come se ci fosse qualcosa che mi sfuggisse al contrario di Carolina che le vuole bene. La loro è un'amicizia non sana e non posso definirla "un'amicizia", forse solo verso la fine del libro Carolina si renderà conto di alcune cose ma la strada per la redenzione è lontana.
Infine vorrei parlarvi dell'ultimo personaggio, misterioso e oscuro, non meno importante anzi è lui che tiene le fila di questa storia. Un personaggio che non ha un volto, un nome, un'identità eppure con la sua presenza oscura e tenebrosa ci accompagnerà fino alla fine quando verrà svelata la sua identità. Un personaggio malefico, dalla mente contorta, disposto a tutto pur di vendicarsi.
Questo è il primo thriller che leggo e se amate questo genere ve lo consiglio.
In tre parole: rosso, spietato, estremo.
A me questo libro ha colpito molto. Il finale poi? Parliamone! Io sono rimasta a bocca aperta mezz'ora
RispondiEliminaanche io... anzi credo che Sasha non la racconta giusta.
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