Basta un attimo per tornare bambini

"Mani sotto il mento e occhi verso il blu, il domani una pagina bianca tutta da scrivere: l'inchiostro è la scia di una stella, la penna il nostro credere ancora in un sogno che si avvera"




Oggi vi parlo di questo libro ma non lo farò lasciando una mia opinione perché in questo caso sarei di parte, vi chiederete perché? Semplicemente perché in questo libro c'è una piccola parte di me. Tutto nasce per caso, leggendo uno dei tanti post pubblicati sul profilo Instagram della Garzanti. Il post parlava di un concorso a cui decisi di partecipare, quasi forzando me stessa e lasciando il mio pensiero su cosa significa "ritornare bambini". Qualche tempo dopo, quando ormai mi ero anche dimenticato di esso, mi contatta la Garzanti e mi dice che mi hanno selezionato insieme ad altre persone. Mi sono commossa e per una volta ho creduto che non tutto quello che scrivo fa schifo ma ci può anche essere del buono. L'emozione è andata avanti fino a quando la Garzanti mi ha inviato una copia del libro. Quando l'ho aperto ho trovato scritto il mio nome. Ho pianto come una bambina, ho pianto di gioia, ho pianto perché in un modo diverso mi trovavo nelle librerie italiane, ho pianto di speranza perché mi auguro un giorno di vedere un mio libro tra gli scaffali di una libreria, ho pianto pensando a tutte quelle persone che acquistando il libro avrebbero trovato un pezzo di me. Vedete scrivere per me è tutto, è quella linfa che mantiene vive le mie radici e nutre la mia anima, è quel qualcosa che mi permette di sentirmi libera. Scrivere è il mio salto nel buio non uno qualunque ma uno di quelli importanti che ti stravolgono la vita. Scrivere è vita. 


Il libro ha una bellissima impaginazione, le immagini sono una più bella dell'altra così come la frase che trovate associata ad ogni immagine. Leggendolo ho fatto un tuffo nel passato a quando da bambina guardavo il cielo pensando bastava vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio per farlo avverare, a quando bastava un pezzo di cioccolato per sentirsi felice e ci si divertiva nascondendosi a nascondino.
Leggendo il libro ho sorriso perché alcune cose le faccio anche da adulta come fare la scarpetta nel sugo mentre mia madre mi urla dietro oppure dopo che ha fatto un dolce mettere un dito e assaporare l'impasto fresco o ballare chiusa nella mia stanza mentre corrono le note di una canzone.
Eppure lo stress quotidiano, il continuo correre e questa vita sempre più frenetica ci fanno dimenticare il bambino che è chiuso dentro di noi e che poco alla volta lasciamo al buio.
Questo libro mi ha fatto riflettere sul fatto che ultimamente ho trascurato la bambina che è in me, l'ho abbandonata come si fa con un oggetto e invece è quella bambina che mi aiuta a sognare e a sperare ancora.
Il segreto non è non crescere ma come far vivere il bambino che è in noi. Picasso diceva: "Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista quando si cresce".
Aveva ragione Picasso, un artista non esiste senza il bambino che è in lui.  

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