La custode di Yarmouk

RUBRICA: IL TUO POSTO DEL CUORE
SIRIA-LA CUSTODE DI YARMOUK


Della città di Yarmouk non è rimasto più nulla, la guerra ha spazzato via tutto: le luci, gli antichi bar che con il profumo del tè inebriavano la città, le vecchie botteghe che con i loro colori allegri mettevano il buon umore. Ad abitarla  ci sono solo macerie, tristezza e dolore. Eppure c’è una voce che echeggia per tutta questa città: è la voce di Ahman. È la proprietaria dell’unica bottega di libri, ancora in vita di tutta la città, è aperta semplicemente per la sua forza di volontà perché in questo periodo di guerra la gente non ha voglia di leggere eppure ci sarebbe bisogno di leggerezza ed è questo quello che pensa Ahman che ogni pomeriggio accoglie nella sua bottega i bambini a cui legge varie storie. Lo fa per alleggerire quella tristezza che si respira in città, lo fa per donare una speranza a chi è rimasto e abita quelle macerie, lo fa per dare coraggio a chi la ascolta mentre legge. I bambini che frequentano la sua bottega diminuiscono giorno dopo giorno, molti di loro vanno via con la loro famiglia, succede dopo che qualche bomba torna a colpire la città allora ritorna la paura e la fuga sembra l’unica soluzione. Quella mattina, quando si era svegliata, ricorda che il cielo era buio, le nuvole nere lo attraversavano, un vento gelido correva per le vie della città e Ahman aveva una strana sensazione. Poco dopo un frastuono, Ahman guardò fuori dalla finestra della sua bottega e vide che il cielo piangeva lacrime rosse, fiamme ovunque e bombe che colpivano la città. Le poche persone rimaste fuggivano, altre invece giacevano a terra. Impaurita si nascose tra i suoi libri in attesa che la tempesta passasse e così fu. Il silenzio prese il posto del rumore. Quel pomeriggio sarebbero dovuti andare i bambini ma Ahman era convinta che nessuno si sarebbe presentato e invece la piccola Soud comparse sulla porta della sua bottega. Era coperta di cenere, gli occhi pieni di lacrime e una ferita sulla fronte. Ahman la accolse in casa sua, non le chiese niente, aveva compreso che Soud era sola, la sua famiglia era rimasta uccisa da una bomba ma Soud ora aveva una nuova casa perché Ahman si sarebbe presa cura di lei. Ora lei e Soud erano una nuova famiglia e insieme avrebbero continuato a dare una speranza a chi aveva bisogno di credere ancora che il Sole può splendere.

Oggi vi porto in Siria, in un paese meraviglioso ma di cui non è rimasto più nulla perché questi lunghi anni di guerra lo hanno martoriato e distrutto in tutto il suo splendore. Interi villaggi distrutti, famiglie in fuga e macerie ovunque. Un grido di dolore che si diffonde in tutto il mondo ma che sembra non essere forte a sufficienza da scuotere le coscienze dei potenti. 
Il palazzo di Azm è sicuramente uno delle cose più belle della Siria. Si suddivide in due parti: l’harem e il salamlik. Il primo era quello in cui si riunivano i familiari mentre il secondo era lo spazio dedicato agli ospiti, decorato in marmo con ampie stanze e cortili. Altrettanto suggestiva è la Grande Moschea degli Omayyadi, rivestita in marmo e oro e ricca di mosaici. 
La Cattedrale di Sant’Elia, nella città di Aleppo, è una Chiesa cattolica maronita, costruita nel 1873 oggi è stata distrutta dalla guerra.
La città di Apamea, splendida e maestosa, nata dall’incontro di diverse culture. 
È difficile descrivere in poche righe la Siria, ci vorrebbero pagine ma è ancora più difficile perché non si hanno notizie se non quelle della guerra che ancora oggi si combatte e che ha causato tantissimi morti.  Non ci sono immagini di questo paese meraviglioso, incontro di varie culture e religioni. Non ci sono ricordi di ciò che era ma forse ci saranno foto di ciò che un giorno questo paese diventerà perché dalle ceneri si rinasce.




"Viaggiare è come sognare"

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